Tre parole da conoscere per organizzare i tuoi contenuti in un corso on line

Essere un buon insegnante è certamente un requisito essenziale per realizzare contenuti di qualità per un corso on line. Ma molto spesso questo non basta. La tecnologia non trasforma automaticamente la conoscenza e l’esperienza di un buon docente in un buon corso on line. Progettare e realizzare attività didattiche, learning object, significa soprattuto scrivere e organizzare contenuti in modo specifico per l’obiettivo formativo del percorso di apprendimento. Significa inoltre conoscere e tenere conto delle caratteristiche del mezzo che si intende utilizzare e dei formati più efficaci per rappresentare i contenuti. È per questo che una buona scelta è quella di affondarsi a professionisti del settore  (ad esempio instructional designer e realizzatori multimediali), che possono affiancare l’esperto di contenuti e garantire così che lo sforzo realizzativo si trasformi in un percorso di formazione di successo È possibile in ogni caso partire da alcune concetti di base che possono aiutarci molto ad andare nella giusta direzione.

È utile pensare a tre fasi: identificare i contenuti, ordinarli secondo un percorso strutturato e solo in ultimo passare alla fase di scrittura.

Mappa dei contenuti.  Qualunque sia il percorso di formazione che intendiamo progettare è molto utile avere una rappresentazione dei contenuti che si intendono inserire nel corso. Si può partire da una base già consolidata o cominciare completamente da zero ma l’importante è avere una chiara visione degli argomenti da insegnare e delle loro caratteristiche. È possibile ad esempio realizzare una mappa concettuale in cui si disegnano le relazioni fra i vari nodi identificando se si tratta di argomenti di base, essenziali per raggiungere gli obiettivi formativi, o se si tratta di argomenti propedeutici o ancora di approfondimento o meta-didattici. Una rappresentazione di questo tipo potrà aiutare molto a prendere decisioni su strategie didattiche, modi di realizzare e rappresentare i diversi argomenti del corso.

Outline. Il secondo passo fondamentale è quello di trasformare una mappa dei contenuti in una sequenza ordinata e organizzata. La struttura tipica prevede l’identificazione di moduli/sezioni che sono i raggruppamenti di contenuto più ampi. Ogni modulo può contenere più unità didattiche (UD), ciascuna con una propria coerenza rispetto ai contenuti , pensiamo come esempio il capitolo di un libro. Infine ogni UD è composta da singole attività didattiche (AD) che sono gli atomi di formazione ciascuna con obiettivi didattici ben definiti. Una struttura di questo tipo consente di organizzare i contenuti identificati nella mappa in una organizzazione modulare e composta di chunks ossia di piccole unità che semplificano e favoriscono l’apprendimento da parte degli studenti.

Può essere utile inoltre pensare l’outline come composto da tre “zone”.
La parte iniziale è quella con l’obiettivo di motivare e attirare l’attenzione degli studenti attraverso ad esempio l’uso di lezioni introduttive in cui si spiega cosa si imparerà, quali vantaggi darà seguire il corso. In questa “zona” si può inserire una “quick win”, una vincita facile. Si tratta di contenuti facili da apprendere e immediati da applicare così da permettere, anche agli studenti meno brillanti, di portarli a termine in modo semplice e di guadagnare subito motivazione.
La parte centrale del corso è invece dove c’è il cuore del corso con gli argomenti e le competenze che gli studenti vogliono imparare. È importante identificare bene le sezioni e le UD in modo da avere una coerenza interna per ogni sezione e preferibilmente un solo obiettivo/concetto per ogni AD. Ogni sezione inoltre dovrebbe contenere un’attività pratica, una di valutazione e un approfondimento.
L’ultima parte dell’outline corrisponde alla fine del corso. È qui che bisogna tirare le somme e consentire agli studenti di mettere insieme gli elementi appresi e di prenderne consapevolezza aumentando il loro appagamento e il loro desiderio di apprendimento.

Scripting. Scrivere bene è un’abilità che non si apprende in breve tempo e senza sforzo. Inoltre la qualità della scrittura non è qualcosa di generale ma dipende dalla sue finalità e dal media e dal formato che verrà utilizzato. La prima cosa da sapere quindi è semplicemente: in che modo verrà resa la scrittura di un contenuto per un corso? Ad esempio un testo che verrà mostrato sullo schermo dovrà essere sintetico, chiaro e con i punti importanti ben evidenziati senza ricorrere a strutture complesse. Questo per non affaticare l’utente ed evitare che tenda automaticamente a saltare blocchi di testo per velocizzare la sua lettura (cosiddetto skimming). Le cose cambiano se parliamo di un testo che verrà letto da un documento scaricabile e quindi stampabile. Ancora diverso è un testo scritto per una lezione audio, dove si potrà essere più descrittivi, o per un video dove si potranno omettere alcuni riferimenti perché visualizzati direttamente nel video.
La seconda cosa da considerare è il tipo di attività didattica. È importante prima di iniziare a scrivere, avere chiaro in mente se il testo dovrò servire per un’attività didattica di base, per un approfondimento, come tema per una discussione su un forum o per una valutazione e di che tipo.
Infine non dimentichiamo qualcosa che dovrebbe essere ovvio ma spesso si tende a trascurare: una scrittura di qualità deve avere ben presente il proprio target. Conoscere l’età, il grado di istruzione, il livello di conoscenza degli argomenti del corso, le aspettative e le finalità degli studenti è fondamentale per centrare l’obiettivo.

Scrivere contenuti di qualità per un corso on line non è certo un’abilità che si può apprendere i pochi minuti. Conoscere però cosa è una mappa dei contenuti, come è strutturato un outline e prendere consapevolezza dei vincoli della scrittura può aiutare moltissimo, spianando la strada alla realizzazione di un percorso di apprendimento di successo.