Scegliere di pubblicare i contenuti su Udemy

“Vorrei fare un corso on line ma dove posso pubblicare i miei contenuti?”. Che tu sia un insegnante di scuola, un docente universitario, un esperto aziendale o un semplice appassionato ed esperto di una materia, questo è uno dei primi interrogativi che bisogna affrontare per realizzare un percorso di formazione a distanza. Naturalmente la risposta è influenzata da molti fattori che riguardano lo scopo del corso, gli obiettivi formativi, il target e tante altre variabili di contesto. Ma d’altra parte molto dipende anche dalla conoscenza degli strumenti che consentono la distribuzione di contenuto via web. Una delle scelte più comuni è quella di affidarsi ad un learning management system (LMS), ovvero una piattaforma on line che permette di gestire, organizzare e rendere disponibili blocchi di contenuto e di strutturare una classe virtuale attraverso iscrizioni, strumenti di comunicazione e di valutazione. Molto semplice si direbbe, ma quale piattaforma scegliere? Ne esistono tante e con caratteristiche, scopi e ovviamente costi molto diversificati. Orientarsi in questo panorama, soprattuto per un non esperto, non è certamente semplice. Solo l’esperienza o l’affiancamento di un professionista può garantirci una scelta ottimale. soprattutto in progetti complessi. Ma non disperiamo e cerchiamo di affrontare la questione un po’ per volta cercando di familiarizzare con le principali piattaforme esistenti.

Una di queste è senza dubbio Udemy, fondata da Ernen Bali, giovane talento turco, e poi sviluppata in California, diventata un punto di riferimento per chi desidera realizzare e distribuire in modo semplice un corso on line.

Più precisamente Udemy è un course marketplace che propone un vasto catalogo di corsi on line, gratuiti o a pagamento (a partire da 10 euro) e dove è possibile proporne uno proprio. I corsi possono essere sia gratuiti che a pagamento. Questo orientamento alla vendita implica naturalmente delle caratteristiche che la rendono diversa da altri tipi di piattaforme che sono più”professionali” e complete  (pensiamo a Moodle o a Docebo). D’altro canto la rendono più immediata e di facile utilizzo anche per neofiti.

Udemy consente di strutturare un corso in sezioni che contengono le attività didattiche vere e proprie a cui è possibile agganciare ulteriori risorse di approfondimento. L’organizzazione dei contenuti è quindi di tipo modulare e questo aiuta lo SME ad organizzare in modo strutturato la propria conoscenza e lo studente ad affrontare in modo  semplice e progressivo l’apprendimento.

Le attività didattiche comprendono lezioni e valutazioni.

Le principale forma di lezione è il video, in cui il docente spiega in prima persona gli argomenti del corso con la possibilità di utilizzare sottotitoli sincronizzati se necessario. Il team di revisione di Udemy è abbastanza severo sulla produzione audio video e pretende una buona qualità tecnica per approvare il corso. Fortunatamente sono forniti suggerimenti e check list che aiutano molto durante la produzione. Il video dovrebbe essere il tipo di lezione predominante ma è possibile creare anche un mashup ovvero una composizione di video e slide in pdf che possono essere sincronizzate direttamente in piattaforma. L’ultimo tipo di lezione è di tipo testuale con la possibilità di semplice formattazione e aggiunta di immagini e link oppure direttamente di codice html.

Ad ogni tipo di lezione possono essere agganciate delle ulteriori risorse di studio come file scaricabili, altri video o link che rimandano a contenuti esterni alla piattaforma.

Molto comoda è infine la possibilità di caricare più file contemporaneamente (bulk upload) per conservare in una libreria tutte le risorse da utilizzare poi nelle diverse sezioni del corso.

Le attività didattiche di tipo valutazione consentono agli studenti di esercitarsi, di auto valutare il proprio livello di apprendimento e di ricevere feedback dal docente. Le possibilità si sono ampliate nel corso del tempo: si è passati dall’utilizzo di semplici quiz a risposta chiusa a strumenti più strutturati che simulano prove d’esame e test di accesso con una durata prestabilita e un punteggio minimo di superamento, fino a compiti a risposta aperta ed esercizi di coding specifici per esercitarsi con diversi linguaggi di programmazione.

Anche la comunicazione è stata col tempo ampliata e migliorata. Al momento è possibile scrivere annunci rivolti a tutta gli iscritti o inviare messaggi privati diretti ai singoli studenti; è inoltre possibile ricevere domande da parte degli studenti e fornire una risposta pubblica. Manca però un vero e proprio forum che consentirebbe di aumentare la coesione della comunità di apprendimento.

L’area tracciamento è forse quella che più meriterebbe un’espansione. Sembra infatti che la possibilità offerta di controllare le percentuali di completamento delle attività didattiche da parte di tutti gli studenti (non singolarmente ) serva più a fini di marketing che per avere un feedback sull’andamento dell’apprendimento della classe. Anche se è possibile fornire dei feedback sui compiti, al momento non è previsto un registro valutatore che collezioni giudizi e punteggi degli studenti e che faciliterebbe molto il compito dell’insegnante.

In conclusione Udemy, pur mancando ancora di soluzioni più avanzate per la comunicazione e il tracciamento degli studenti, è una piattaforma semplice da utilizzare, con una buona varietà di attività didattiche e di funzioni di comunicazione. Udemy è l’ideale per esperienze di auto-apprendimento ma si presta anche a corsi più formali che non necessitano una valutazione complessa, senza dimenticare inoltre che,  con più di venti milioni di iscritti, offre agli SMEs grandi possibilità di monetizzazione attraverso la vendita dei propri corsi.