Tre tipi di corso on line che devi conoscere per decidere che e-learning realizzare

Se hai deciso di realizzare un corso on line, tra le prime decisioni che dovrai prendere c’è sicuramente quella relativa a quale tipo di e-learning attivare.  Vuoi che il corso si svolga completamente on line? Oppure preferisci che alcune attività vengano svolte in aula e altre on line? Si tratta di una scelta importante, che influirà non poco sul tipo e la quantità di contenuti didattici che dovrai realizzare.

Per questo potrà esserti utile conoscere meglio 3 tipi di corso on line molto diffusi e le loro caratteristiche.

 

Corso full distance
In un corso full distance la fruizione dei contenuti, la comunicazione tra docenti e studenti, l’invio dei feedback e tutte le altre attività del corso avvengono completamente on line.
Con questo tipo di corso il luogo in cui risiede lo studente diventa completamente ininfluente, dato che non sono necessari incontri in presenza.

Si tratta di una caratteristica molto apprezzata da quegli studenti che per motivi lavorativi o personali non possono seguire un corso in presenza e che ti permette di rivolgerti ad un bacino di potenziali studenti davvero molto ampio.  

Inoltre, se i tuoi contenuti didattici saranno per lo più fruibili in modalità “asincrona”, cioè in piena libertà, senza la necessità che gli studenti siano connessi ad orari stabiliti (come nel caso delle web-conference), allora renderai il tuo corso ancora più flessibile.

D’altro canto, la mancanza (o la carenza) della comunicazione faccia a faccia tipica dell’interazione d’aula richiederà di attivare strategie didattiche e supporti adeguati, affinché l’esperienza di apprendimento si mantenga efficace e coinvolgente.  

 

Corso blended
Un corso blended è un corso in cui alcune delle attività didattiche vengono svolte in presenza e altre on line.

Quale sia il mix tra aula e on line è una tua scelta, ed hai davvero molte possibilità.

Ad esempio, per un corso con moduli tra loro indipendenti, potresti pensare di farne seguire alcuni interamente in aula e altri interamente on line.

Oppure, potresti immaginare un corso in cui la maggior parte delle attività didattiche si svolge on line, ma sono previsti anche alcuni incontri in presenza dedicati a delle prove intercorso, o a dei momenti di riflessione sul percorso svolto on line fino a quel punto.

Ancora, potresti decidere che soltanto alcune attività del corso, ad esempio la stesura di un project work, vengano svolte online, prevedendo strumenti di collaborazione tra studenti.

Un corso blended, quindi, rappresenta una strada intermedia tra corso full distance e corso in aula, e bilancia i vantaggi della formazione on line con quelli della formazione in presenza.

 

Corso web-enhanced
In un corso web-enhanced la classe si incontra in maniera tradizionale, e on line sono disponibili delle attività in grado di supportare e potenziare l’esperienza formativa.

Si tratta di un tipo di corso on line in cui il rapporto tra classe in presenza e lavoro on line è quindi particolarmente stretto e significativo, e attraverso il quale è possibile fornire strumenti per il recupero delle conoscenze, l’approfondimento, la comunicazione e la collaborazione.

Ad esempio, puoi immaginare di rendere disponibili on line sintesi e schemi delle lezioni in aula, dei focus su argomenti particolarmente complessi, delle esercitazioni guidate su cui discutere in aula e così via.

In questo modo potrai creare un circolo virtuoso tra formazione in aula e on line, guidando i tuoi studenti nell’apprendimento e rendendoli più consapevoli e autonomi nello studio.

Ognuno dei corsi che abbiamo visto presenta le sue specificità e i suoi vantaggi.

La scelta del tipo di e-learning a te più congeniale dovrà di certo tenere conto del tuo target di riferimento, delle risorse disponibili per la creazione del corso e, ovviamente, dei tuoi obiettivi didattici.

Perché non puoi fare a meno di sapere che cosa è l’engagement

Che tu sia un professore, un formatore professionale o un docente, sia se gestisci una classe on line o in presenza, dovresti averne ben presente il significato. Forse ne avrai sentito parlare, potresti aver pensato che si tratti di una riduttiva semplificazione anglosassone, di un concetto vuoto o magari al contrario di una formula difficile da imparare e ancor di più da attuare, alla portata solo di pochi professionisti o di luminari. Niente di tutto questo.

Probabilmente non esiste il segreto per essere un formatore perfetto, certamente non ci si può limitare ad avere una buona conoscenza dei contenuti dell’insegnamento, ma se qualcosa si avvicina potremmo pensare che si tratti dell’engagement.

Ma allora di cosa si tratta?

Per engagement (letteralmente fidanzamento, impegno) si intende il coinvolgimento, la partecipazione attiva dello studente al processo di apprendimento, favorita da una strategia di insegnamento che vada oltre la semplice lezione dove iil passaggio dell’informazione è continuo. piatto e unidirezionale.

La lezione classica mantiene sempre una sua validità ma, soprattutto nel lungo periodo, utilizzare strategie didattiche che favoriscono il coinvolgimento, le emozioni positive, gli stimoli di riflessione e di interazione, produce dei vantaggi non trascurabili.

Proviamo a vederne brevemente qualcuno.

Motivazione. Essere coinvolti nell’apprendimento significa come prima cosa avere la motivazione al raggiungimento dell’obiettivo. Attività che spingono a riflettere su noi stessi, sul perché realmente stiamo seguendo un percorso di formazione, sul modo in cui quanto impariamo ci sarà utile e su come potremmo applicarlo un domani, sono fonti continue di motivazione intrinseca  e di autostima. Come in un circolo virtuoso, queste attività innescano una mentalità di crescita e la consapevolezza di poter apprendere e migliorarsi e conducono a risultati inaspettati.

Connessioni .Riflettere su ciò che si impara, collegarlo con quanto già si conosce, discuterne, applicarlo e valutarlo,  scoprire in modo autonomo nuovi concetti, sono tutte attività che aiutano a creare significato, rinforzare le connessioni della nostra memoria e interiorizzare e comprendere ad un livello più profondo le conoscenze apprese. Se crediamo che l’apprendimento non sia solo una semplice trasmissione di informazioni possiamo chiaramente vedere come la partecipazione attiva genera connessioni, rinforzando l’apprendimento e migliorando la sua qualità.

Attenzione. Mettere in campo strategie di apprendimento attivo significa stimolare l’attenzione degli studenti. Gli studenti coinvolti sono meno distratti e focalizzano l’attenzione sull’apprendimento e questo aumenta di molto le loro prestazioni, diminuisce il carico cognitivo e l’affaticamento e aiuta il passaggio delle informazioni alla memoria a lungo termine.

Emozione. L’apprendimento non è solo razionalità ma, come d’altra parte qualunque altro processo cognitivo, è influenzato in modo deciso dalle emozioni. Creare attività che suscitano emozioni positive è una delle condizioni più importanti per favorire il mantenimento dell’attenzione, tenere alta la motivazione e favorire la memorizzazione  e il ricordo delle informazioni.

Più in alto. Se una lezione classica può non essere il metodo più efficace per la semplice trasmissione di conoscenze questo metodo può risultare del tutto inadeguato se il fine della formazione è lil raggiungimento di abilità più complesse lungo la  classificazione di Bloom. Progettare attività ricche di engagement è la giusta strategia per sviluppare abilità come problem solving, applicazione in contesti reali, analisi, pensiero critico, creatività e capacità di valutazione.

Perché annoiarsi? Progettare esperienze di formazione coinvolgenti migliora l’apprendimento da parte degli studenti ma non va tralasciato l’altro lato della medaglia.  Trovare nuovi modi per suscitare interesse, sviluppare il senso critico, favorire la discussione è una continua sfida che stimola anche il formatore. Non solo. Quando tutti gli attori del sistema sono motivati e partecipativi, tutta l’esperienza d’aula (reale o virtuale) diventa più interessante, soddisfacente e perché no anche divertente.

Innovativi. Progettare un percorso di formazione a distanza può dare lo stimolo per innovare la modalità di insegnamento utilizzata e sollecitare la sperimentazione. La filosofia dell’engagement può essere una chiave di utilizzo delle nuove tecnologie in campo didattico e può dare la giusta spinta per mettersi un po’ in discussione, grazie all’utilizzo di strumenti e funzionalità come forum, wiki, drag & drop e social media che di per se includono una forma di interazione.

Ognuno di questi vantaggi è in parte sovrapposto agli altri e in parte li influenza e li rinforza. Progettare attività didattiche ricche di engagement è di per se coinvolgente e aiuta a migliorare ogni variabile di un sistema di formazione.

E allora perché farne a meno?

Come decidere se utilizzare una piattaforma per i tuoi contenuti e-learning

Come esperto di contenuto sai che mettere a disposizione materiali didattici on line per i tuoi studenti può avere molti vantaggi.
Ad esempio puoi aiutarli a non rimanere indietro nell’apprendimento, puoi creare momenti di valutazione o autovalutazione delle conoscenze acquisite e, in generale, puoi rendere la loro esperienza di apprendimento più coinvolgente.
Puoi anche usare la tecnologia per fare in modo che gli studenti producano contenuti multimediali da utilizzare nelle attività quotidiane di studio, per dei progetti o esercitazioni, anche in collaborazione con altri studenti.

Qualsiasi siano i target e gli obiettivi didattici che hai scelto, ti sarai chiesto in che modo rendere disponibili i tuoi contenuti multimediali e se per farlo sia vantaggioso o meno utilizzare una piattaforma e-learning.

Vantaggi delle piattaforme e-learning

Le piattaforme e-learning (dette anche LMS, cioè Learning Management System) sono ambienti che servono a gestire i corsi on line e a distribuirne i contenuti.

Il mondo delle piattaforme e-learning  è piuttosto ampio e variegato, ma solitamente un LMS ti permetterà:

  • di gestire utenti (iscrizioni di docenti, tutor e studenti, creazione di gruppi).
  • di organizzare e gestire i contenuti didattici
  • di tracciare le attività degli utenti, ad esempio il numero di accessi al corso o a singole risorse, oppure i voti ottenuti nelle verifiche.

In alcuni casi le piattaforme e-learning includono degli strumenti che ti permetteranno di creare semplici contenuti didattici, ad esempio quiz, compiti o pagine web, oppure di attivare strumenti di comunicazione tra utenti come chat e forum. In questo modo non avrai bisogno di usare troppi software differenti per la realizzazione dei tuoi contenuti.

Come vedi, una piattaforma e-learning racchiude tante funzionalità in un unico strumento, ma il suo vantaggio principale è sicuramente la possibilità di ottenere un tracciamento delle attività degli studenti. Nel caso in cui ti servano queste informazioni, infatti, dovrai prendere in seria considerazione la possibilità di utilizzarne una.

Svantaggi dell’utilizzo di una piattaforma e-learning

Le piattaforme e-learning sono strumenti che offrono molti vantaggi, ma il risvolto della medaglia è che per essere utilizzate richiedono risorse economiche e tecniche.

Diciamo subito che sul mercato esistono diverse piattaforme per l’e-learning già disponibili. Quindi, se ci stai pensando, è meglio che abbandoni l’idea di fartene realizzare una ex-novo da un informatico: a meno che tu non voglia investire migliaia di euro, è il caso di esplorare quello che c’è già in giro.

Alcune piattaforme e-learning sono a pagamento, occorre cioè pagare un provider per poterle utilizzare. Alcuni esempi di piattaforme a pagamento sono docebo e blackboard.
Se paghi per usare una piattaforma e-learning, di solito sarà il provider a occuparsi della manutenzione e degli aggiornamenti necessari al suo funzionamento, e tu potrai concentrarti sulla costruzione e gestione del tuo corso.

Esistono poi delle piattaforme e-learning open source, che puoi scaricare liberamente.
Moodle è forse l’LMS open source più diffuso, pieno di funzionalità e continuamente migliorato da una comunità di sviluppatori internazionale.
Anche Moodle, come qualsiasi piattaforma, ha bisogno di risorse hardware e risorse umane per essere implementata e utilizzata, di regolari aggiornamenti e manutenzione.
Considera quindi che “open source” non significa “gratis”: se non disponi delle conoscenze tecniche adeguate, potresti dover pagare comunque qualcuno per aiutarti a installarlo, personalizzarlo e gestirlo.

Utilizzare una piattaforma e-learning quindi comporta dei costi, in termini economici, di risorse tecniche e di tempo che sarà necessario dedicarci. Se non hai queste risorse, quali alternative hai a disposizione per rendere disponibili facilmente i tuoi contenuti on line?

Valide alternative se non vuoi o puoi usare una piattaforma e-learning

Se non hai necessità gestionali avanzate, né di tracciamento delle attività dei tuoi studenti, puoi valutare altre opzioni.
Un buona alternativa è utilizzare Google Drive.
Google Drive è una software gratuito messo a disposizione da Google che ha queste due funzionalità principali:

  • ti offre uno spazio di archiviazione e gestione file on line di ben 15 giga. Con Google Drive potrai organizzare i tuoi materiali didattici all’interno di cartelle e decidere di condividerli con i tuoi studenti.
    Così come i tuoi studenti potranno caricare i loro contenuti all’interno di cartelle condivise.
    Tutto quello che vi serve è un account Google.
  • incorpora Google Docs, ossia una suite di applicazioni dalle funzionalità simili a Microsoft Office con cui potrai creare dei documenti di testo, fogli di calcolo, presentazioni, direttamente dal tuo browser web o tramite app su dispositivi mobili. E non solo. Il principale vantaggio dei formati Google Doc è che tutte le persone che condividono uno stesso documento possono lavorarci simultaneamente.
    Quante idee ti vengono in mente per dei project work da proporre ai tuoi studenti?

Riassumendo, se hai dei materiali didattici che vuoi rendere disponibili on line non è detto che tu abbia bisogno di una piattaforma e-learning. Queste hanno diversi vantaggi, ma anche dei costi da considerare.

Se non hai grandi esigenze gestionali o di tracciamento, puoi considerare delle alternative semplici e flessibili, come Google Drive.

5 motivi per scrivere un syllabus

Molto spesso la prima cosa che ci si sente dire quando si chiede di scrivere un syllabus è «perché dovrei perdere tempo a scrivere tutte queste informazioni che ho già ben chiare e che so già come comunicare agli studenti?».

Il syllabus, il documento scritto che presenta un corso e raccoglie tutto ciò che è importante sapere per affrontarlo in modo corretto, è molto spesso sottovalutato se non addirittura sconosciuto. La tendenza è quella di dare per scontato che gli studenti abbiano già le informazioni necessarie e che le abbiano interpretate nel modo che il docente si aspetta. Ma l’esperienza ci dice che quasi sempre non è così.  Non solo . Un syllabus ben strutturato è uno strumento fondamentale perché facilita gli studenti durante un corso, ma è  determinante per il successo di una classe perché è anche un validissimo aiuto per il docente.

Vediamo allora 5 motivi per cui è arrivato il momento di investire un po’ di tempo per progettare e scrivere un buon syllabus

Riduce l’ansia. Qualunque tipo di studente, scolastico, universitario, professionale, affronta l’inizio di un percorso formativo con un carico di incombenze e di incertezze sul proprio percorso. Dubbi che spesso si trascinano lungo tutta la durata del corso. In generale non sapere bene cosa ci si aspetta può suscitare curiosità e questo può essere positivo ma in un sistema di apprendimento non conoscere in che modo il docente imposterà la lezione, come sarà strutturata, in che modo verrà affrontata la valutazione, a quale argomento sarà dato maggior peso sono tutte domande che causano una forte incertezza e di conseguenza una buona dose di ansia; e tutto questo riduce notevolmente le prestazioni degli studenti.

La partenza è uguale per tutti. Un buon syllabus fornisce informazioni a tutti gli studenti nello stesso modo e lo fa in maniera esplicita e dettagliata. È molto di più di una semplice comunicazione: è un vero e proprio patto formativo fra il docente e la sua classe, uno strumento di trasparenza che definisce le regole del gioco e chiarisce le aspettative e le richieste. Che tipo di impegno è richiesto, quale metodo di studio è consigliato, quale canale di comunicazione va privilegiato e con quale registro (formale/informale) che tipo di partecipazione ci si aspetta e come viene valutata, sono tutte informazioni che vanno incluse nel syllabus e che contribuiscono a creare un documento che è un vero e proprio contratto che garantisce trasparenza ed equità a tutta la classe.

Meno mal di testa. Ma i vantaggi non sono solo per gli studenti. Ridurre l’ansia, garantire trasparenza, chiarire le aspettative definire le regole del gioco non fanno altro che migliorare il clima della classe ed aumentare l’impressione positiva sul docente e la qualità percepita del corso. Inoltre rendere meno ambigui degli argomenti che sono a cuore dei partecipanti ridurrà in modo significativo le domande, spesso anche ingenue e ripetitive, e le incomprensioni durante tutto il corso, e questo significa aver più tempo da dedicare agli obiettivi dell’apprendimento e soprattutto… meno mal di testa.

Ti aiuta ad organizzare la classe. Scrivere un syllabus, dover rendere in modo esplicito richieste, aspettative, criteri di valutazione spinge il docente a sedersi e a guardare il proprio corso con occhi diversi. La necessità di comunicare ad altri l’organizzazione della classe aiuta quindi a progettare in modo più definito e dettagliato ciò che si era dato per scontato. È un momento di riflessione, quasi un lusso, che altrimenti il docente non sempre riesce a concedersi. E allora perché non approfittarne? Prendersi un po’ di tempo per scrivere un syllabus è sempre un ottimo investimento.

Una traccia del cambiamento.  L’insieme delle decisioni raccolte nel syllabus insieme agli obiettivi e alle raccomandazioni di studio disegnano i contorni della filosofia di insegnamento del docente. Ma queste informazioni non sono sempre stabili. Innanzitutto possono cambiare già durante il periodo di erogazione, come aggiustamenti in corso d’opera. È una buona abitudine infatti spingere gli studenti a rileggere e discutere in gruppo il syllabus per capire se è necessario orientarli meglio o ri-orientare proprio gli obiettivi del corso. Anno dopo anno poi Il documento può essere perfezionato grazie all’esperienza di insegnamento maturata. Ma può anche subire modifiche dovute ad un punto di vista diverso acquisito dal professore o da una svolta  o un’evoluzione durante la carriera. Il syllabus può essere dunque un documento che segna una traccia nel cambiamento della filosofia di insegnamento del docente e che può aiutare, come una mappa, a comprendere e ad aggiustare la direzione che si sta intraprendendo.